L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale

 


La nuova avventura cinematografica si chiama " L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di natale" con un regista di qualità che si chiama Gian Vittorio Baldi  allievo di Rossellini, ha fatto nel 1968 un film notevole che si chiama "Fuoco!" molto lodato dalla critica francese, ha prodotto film di Godard, Bresson, Straub, e soprattutto "Porcile" e "Appunti per un'orestiade africana" di Pasolini.

Prima dell'inizio delle riprese mi porta all'ospedale psichiatrico di Imola. Devo fare un personaggio psicolabile, con problematiche  gravi e cerchiamo un modello a cui ispirarci...... poi troviamo un signore dolcissimo che è muto per un trauma subito da bambino.....e da allora il suo rapporto con la realtà è puramente olfattivo, annusa chiunque e qualsiasi cosa gli capiti sotto mano, e ti guada con occhi dolci e remissivi, fa una gran pena, quando usciamo siamo piuttosto traumatizzati, ma sappiamo che il nostro modello sarà proprio lui, l'uomo dell'olfatto.

Lino Capolicchio  D'amore non si muore  Edizioni Bianco e nero pag 136.




 L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di natale 
 opera del 1975 di Gian Vittorio Baldi è un film che va ad indagare una delle fasi meno battute della Seconda Guerra Mondiale e nello specifico, un parte della guerra civile che c'è stata nel nostro paese all'indomani dell'armistizio Badogliano dell'8 settembre 1943 , a cui ben sappiamo che è seguita l'invasione tedesca dei nostri territori, la nascita della Resistenza e della guerra di liberazione italiana contro il nazifascismo. Baldi ne va ad indagare un carattere specifico, ovvero non la grande resistenza quella fatta dai partigiani o dai G.A.P. ma quella resistenza, non minore ma certamente meno conosciuta di semplici contadine, o figli di contadine, che cantano su una corriera a carbonella in cui stanno viaggiando per l'appennino tosco-emiliano, o di un ragazzo di 16 anni che è su quella corriera proprio perchè sta andando a scuola, e l'ultimo giorno, poi ci saranno le vacanze di natale beh quella corriera viene presa d'assalto da tre  repubblichini  due  brigatisti neri Lino Capolicchio e John Steiner e un'ausiliaria, Macha Mèril che senza una ragione plausibile, se mai fosse possibile ce  ne fossero state uccidono uno ad uno i passeggeri.  



 Baldi mette in luce, quindi, la resistenza passiva di queste donne che davanti ai sequestratori intonano canti popolari , o di Atos (Luca Bonicalzi) lo studente adolescente che viaggia portando con se un libro di poesie di Giovanni Pascoli, e proprio lui ne leggerà una delle più famose "La cavallina Storna" ad Erasmo il personaggio interpretato da Lino, che come si evince dall'introduzione è muto, è sembra essere il più cattivo di tutti i sequestratori, non lo è, ma senza dubbio è il più caratterizzato nel giusto modo, fu definito dallo stesso Lino inquietante come abbiamo visto lui per interpretarlo si è avvalso di un "modello" trovato in un ospedale psichiatrico e poi lo ha tradotto, in uno psicolabile che si è attaccato cecamente ad un credo, che mentre gli viene letta una poesia su un padre morto ammazzato contraccambia offrendo del tabacco e facendo vedere come si maneggia una pistola ,e in uno sprazzo di lucidità o di nostalgia gli fa vedere una foto di lui ragazzo, quando non era ancora entrato nel tunnel, era un Erasmo ante trauma, e la speranza passa proprio dal suo personaggio che per quanto feroce tanto quanto gli altri, nell'ultima scena prova a leggere, questa volta da solo La cavallina storna, e mentre la corriera si perde nella nebbia si sentono i suoi tentativi di emettere suoni decifrabili "Caaaa vaaaaa llliiii   na" Non a caso Baldi si era laureato con una tesi sul suono nell'opera cinematografica.



 Erasmo insieme alla Germana (la fidanzata di un partigiano) interpretata da Delia Boccardo  è il personaggio che più spicca, gli unici due ad essere ben delineati. Lino più volte nel suo memoir ha lodato le capacità interpretative del cinema muto, e poi è noto quanto fosse per lui importante la mimica facciale e la postura del corpo, non poteva quindi che trovarsi bene in questo ruolo e renderlo al meglio.




 Questa storia, con questi personaggi specifici è frutto della fantasia dell'autore, ma di corriere fantasma ce ne sono state, anche se Baldi qui, ha da una parte rovesciato i ruoli e dall'altra ha aggiunto l'elemento contadino.

                                    


Il film partecipó in concorso al Giffoni Film Festival del 1975, e al Festival di Mosca dove  per un solo voto Lino non vinse il premio come migliore attore che andò a Jack Nicholson, ovviamente Lino non ne fu contento.

 Questo film  può essere definito un docufilm, anche la modalità di ripresa, con la camera a spalla è documentaristica.  D'altronde Baldi nel 1960 aveva fondato L'Istituto Italiano del documentario. 



 per approfondimenti su La corriera fantasma di Possidonio  e sul pensiero di Gian Vittorio Baldi sulla sua opera


 https://digilander.libero.it/freetime1836/cinema/cinemabaldi.htm



                                Miriam Comito 





  

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