Ricordando Lino Capolicchio- Il tempo non esiste.



 Il 3 maggio 2024 è stato il secondo anniversario del volo di Lino Capolicchio, il giorno antecedente, presso il Teatro Tor di Nona, c'è stato un sentitissimo incontro per ricordarlo, organizzato dallo scrittore Salvatore Rondello, con la fondamentale collaborazione di Francesca Golino, compagna di Lino per 25 anni.

Il direttore artistico del Tor di Nona Renato Giordano, è stato, felice, di ospitare l'evento in uno dei luoghi dove Lino ha insegnato e che Lino reputava il luogo ideale per insegnare l'arte nel senso più ampio del termine.

Ha moderato l'incontro Salvatore Rondello, che ha ricordato come sulla sua copia di D'amore non si muore Lino abbia scritto come dedica "All'amico di sempre".

Il primo intervento è stato quello di Natale Antonio Rossi presidente del F.U.I.S. Federazione Unitaria Italiana Scrittori, che ha ricordato come il lavoro fatto Lino sia stato incredibile, essendo lui impegnato in settori differenti, seppur limitrofi.

Il secondo a intervenire è stato Renato Giordano, che ha ricordato quando negli anni in cui era membro della direzione artistica del Teatro di Roma, nell'avvicendarsi tra Pietro Carriglio e Luca Ronconi come direttori, con quest'ultimo fosse impossibile proporsi come regista e che fu lo stesso Ronconi a consigliargli di aprire una scuola presso il Tor di Nona e di come Lino fosse entusiasta all'idea di insegnare, di trasmettere ai giovani .

L'intervento successivo è stato quello dell'avvocato Virginio Palazzo, consigliere delegato dell'Associazione Giuseppe De Santis, che ha delineato, anche il Lino privato, raccontando gustosi aneddoti su una parmigiana, piatto che evidentemente a Lino piaceva, ma he in quel momento specifico la famiglia Palazzo, non sapendo dell'imminente suo arrivo non aveva in casa! Palazzo ha inoltre parlato dello sceneggiato Rai Il conte di Montecristo,  1966in cui c'è un Lino Capolicchio che interpreta Andrea Cavalcanti/Benedetto, in un modo strepitoso e innovativo, soprattutto nella parte del processo, quando Benedetto dice che Villefort, è suo padre rompendo gli schemi della recitazione di allora, siamo nel 1966, andando diretta allo spettatore, e colpendoli al cuore, on una recitazione schietta e non manierata. Palazzo ha definito Lino, una persona sempre pronto a mettersi in gioco, anche grazie al suo essere prismatico, con molteplici elementi. e aspetti diversi.

Marco Grossi, segretario dell'Associazione Giuseppe De Santis, e docente di storia del cinema e del video presso L'Accademia delle Belle Arti di Frosinone, ha fatto uno degli interventi più toccanti, definendo il ricordo di Lino "magmatico", uno dei più toccanti, ha portato uno scritto, proprio per evitare l'emozione, che lo ha comunque pervaso ed ha posto l'accento, sulla bravura di Lino, sul suo essere proteiforme, sulla serietà con cui prendeva il suo lavoro, come una missione a cui dedicare tutto se stesso. La sua intransigenza, anche con se stesso, gli permetteva di incarnarsi con il personaggio, usava la sua voce, come fosse uno strumento musicale, aveva lo  sguardo potentissimo, capace di mostrare ogni sfumatura dell'essere umano. Quando prestò la sua voce per il documentario "Appunti per un film su Portella" lo volle rifare , per ben 3  volte, la prima con  voce incisiva, la secondo con voce dolcissima, la terza sussurrata. Grossi ha voluto sottolineare anche la generosità di Lino, che prestò la sua partecipazione al documentario Latina/Littoria di Gianfranco Pannone del 2001 in cui torna al tribunale di Latina, dopo circa 30, vi aveva girato come protagonista L'ultimo film di Giuseppe De Santis Un apprezzato professionista di sicuro avvenire, del 1972 in cui interpretava un avvocato, senza scrupoli.

La voglia, l'impegno profuso da Lino nell'insegnare, nel trasmettere l'arte, è stata raccontata dai suoi allievi: Francesco Zenzola, che conobbe casualmente Lino facendo un provino con lui, e poi fu invitato da Lino a studiare con lui e da quel provino nacque un rapporto non solo di insegnante allievo,  ma anche di profonda amicizia, Zenzola da Capolicchio imparò la necessità primaria che qualifica il valore di un attore: la capacità di cambiare sempre.

Il direttore d'orchestra Marco Celli Stein autore della colonna sonora del film L'accertamento  film di Lucio Lunerti del 2001 di cui Lino fu protagonista insieme a Giulio Brogi, ha posto l'accento, sul senso della musica che aveva Lino Capolicchio, raccordandosi a quanto ha raccontato Marco Grossi, sulle tre versioni della voce narrante per "Appunti su un film per Portella" e definendolo "collega ferratissimo" ricordando le due regie Liriche: Bohème nel 1988 e Manon Lescaut 1996.

Il regista Antonio Bido, con cui Lino ha girato Solamente nero del 1978, ha sottolineato la disponibilità di Lino a lavorare con lui, che era solamente al secondo film, all'epoca, e come a differenza , che con altri attori, da quell'esperienza sia nata un'amicizia, carino l'aneddoto raccontato da Bido, di un Lino che chiese un cappello per girare una scena sotto la pioggia, e gli fu gentilmente prestato da un membro della troupe.

Per l'intervento del giornalista e amico di Lino Vincenzo Vita: https://www.articolo21.org/2022/05/in-memoria-di-lino-capolicchio-il-divo-freddo/

L'intervento dei fratelli Francesco e Gianmarco Latilla, è stato commovente, i due ragazzi allievi di Lino lo hanno conosciuto che erano giovanissimi, il più piccolo Francesco, aveva intorno ai 14 anni e per loro Lino è stato Il Maestro, che li ha formati, ed è abbastanza raro, incontrare una situazione simile nel mondo in generale, e in quella dello spettacolo in particolare, ma Lino amava trasmettere la sua cultura e anche qui un aneddoto inerente al cibo, ala prima volta che si recò a casa Latilla, la mamma dei ragazzi aveva imbandito la tavola con varie specialità, e lino appena le vide disse "Ho già capito tutto, togliete tutte queste cose, datemi una cosa semplice da magiare".  I fratelli Latilla sono registi attori e sceneggiatori , hanno dedicato il loro cortometraggio " Il guerriero " a Lino, in omaggio al suo primo lungometraggio da regista Pugili  del 1995.

Era ovviamente presente ed è salito sul palco l'unico figlio di Lino, Tommaso, di cui  metto qui il post che ha scritto sul suo profilo fb, in ricordo del padre a 2 anni dalla sua scomparsa.

 https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid02xi1HcWd3hAiiGSc9tjhBzRWfQjBxtNurixJEoeFcqrYs88rHBXqgwbKNFUYBrqt3l&id=1277896170

A conclusione è salita sul palco un'emozionatissima e commossa Francesca Golino, compagna di Lino per 25 anni, che ha parlato del suo rapporto con Lino e di quanto la presenza di Lino sia stata importante nella sua vita.

nel corso dell'evento è stato proiettato un filmato con vari spezzoni di letture di poesie, ed una breve intervista a Lino, davanti al tribunale di Latina, e un suo intervento su Kubrik al Fondi Film Festival, a a cura dell'avvocato Virginio Palazzo.

Non è potuto intervenire, perchè impossibilitato lo scrittore e regista Jerry Guida.

Io posso solo ringraziare tutti quelli che hanno concorso alla realizzazione di questo incontro così bello e denso di bei ricordi, e mi scuso in anticipo, se ho tralasciato qualcosa o qualcuno. Il mio ringraziamento più grande va a lino Capolicchio, per la sua onestà e per aver lasciato un'eredità intellettuale così vasta.

                                                                Miriam Comito




Commenti

  1. È una serata molto in particolare. Tutti impartecipanti sono veri Amici di Lino Capolicchio e tutti durante questi 24 mesi della sua dipartita sentono ancora la "sua presenza" nel cuore e nella vita. Quindi tutti gli interventi hanno avuto due caratteristiche :la prima l'emozione , la seconda una serena dimostrazione di pura amicizia.
    Bisogna aver vissuto con una mente bella provocatrice come quella che definiva il genio di Lino Capolicchio per poter apprezzare fino in fondo questo grande artista.
    Lino viveva con un solo scopo : coltivare la sua immensa cultura per poterla poi trasmettere a chi voleva seguirlo.
    Non era facile....seguirlo....ma una volta entrati nel suo magmatico cervello, si rimaneva folgorati dal suo fascino ....
    Era bello stargli vicino....beati coloro che lo hanno amato.

    Con tutto bene
    La tua franceschina






    Io

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