QUESTI NOSTRI FIGLI
Mario Landi il regista del Maigret televisivo, stava preparando un nuovo lavoro e mi voleva provinare. Sono puntualissimo negli studi di via Teulada. Finito il provino il regista catanese, con l'aria apparentemente sonnacchiosa mi dice:" Lei è bravissimo e ha una faccia interessantissima . Sarei un pazzo a non prenderla!"
Lino Capolicchio D'amore non si muore, pag.68, Edizioni di Bianco e Nero Rubbettino.
Era il 1966 Lino aveva 23 anni, e si era diplomato da poco all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, era già stato chiamato l'anno prima da Giorgio Strehler per sostituire Corrado Pani, in alcune repliche, de Le baruffe chiozzotte di Carlo Goldoni, nel ruolo di Toffolo, e poi scritturato sempre da Strehler per Il gioco dei potenti, spettacolo in due giornate tratto dalle Cronache Inglesi shakesperiane, nel doppio ruolo di un ragazzino che vince in modo rocambolesco un duello e si arruola nella rivolta, e in quello di Giorgio Di Clarenza un aristocratico sanguinario. E ancora, sempre a Teatro I mafiosi di Leonardo Sciascia, con la regia di Fulvio Tolusso.
Questi nostri figli viene girato per gli esterni a Bologna e per gli interni a Roma. Lo sceneggiato è ispirato al film Le pain vivant di Jean Mousselle del 1955 di cui il premio nobel per la letteratura François Mauriac curò la sceneggiatura e i dialoghi.
La sceneggiatura, italiana, invece fu affidata a Diego Fabbri, già collaboratore di Mario Landi in Le inchieste del commissario Maigret (1964-1972).
Dalla versione originale francese a quella italiana il titolo cambia radicalmente, mentre nella prima il "pane vivente" è il Cristo, e il tema centrale è la religiosità della protagonista femminile, in quella italiana, il fulcro della vicenda è appunto come anticipa il titolo, il rapporto tra genitori e figli.
Lino interpreta: Ferruccio Fantuzzi , uno scavezzacollo che suona il sax tenore in un locale notturno, figlio del Professor Fantuzzi, un fervente cattolico interpretato da Antonio Battistella, e fratello di Chiara Fantuzzi, la protagonista, interpretata da Nicoletta Languasco, che si innamora di Leonardo (Andrea Lala), un figlio di liberi pensatori.
Lino Capolicchio come già scritto in precedenza a quell'epoca aveva già avuto la possibilità di lavorare con Giorgio Strehler, qui si trova per la prima volta in uno sceneggiato, i cui criteri di lavorazione e le esigenze recitative, erano ben diverse da quelle delle attuali fiction e serie T.V. Molto più simili, per certi versi a quelle teatrali.
La notoria e peculiare espressività di Lino Capolicchio già si nota in questo suo primo lavoro televisivo, rivolto al grande pubblico, anche se Ferruccio è un'personaggio che si può definire più leggero, rispetto ad altri, che interpreterà in seguito , non ha certo lesinato le forze e lo ha caratterizzato. In modo puntuale. Lino per questa interpretazione fu candidato, come migliore attore al premio NOCE D'ORO per la televisione del 1967.
Miriam Comito
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